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Si Conte che una mattina del mese Di Maio, qualcuno Bussetti alla porta di un Casalino sperduto. Venne ad aprire una donnina gentile che, con Toninelli pacati, subito salutò: “Bongiorno!, come posso esservi utile? Chi siete?”

“Bongiorno a lei!” – disse una voce dura – “Siamo dei Milanesi diretti a Savona e stavamo cercando un posto dove poter fare un breakfast”. La donnina chiese: “Quanti siete?”
La risposta fu sorprendente: “Non lo sappiamo bene: Tria, Trenta, forse un Centinaio.”
“Ma siete troppi!” – ribattè la donnina – “non posso ospitarvi tutti.”
“Ma Signora” – insistette il tipo – “Abbia un po’ di Bonafede, non siamo mica dei Crimi! Abbiamo sentito dei piacevoli Lezzi che provenivano dalla sua casa e ci siamo fermati.”
La donna avrebbe voluto accoglierli, ma il suo Casalino non era abbastanza spazioso per tutti. Inoltre, temeva che i vicini avrebbero potuto infastidirsi per il sicuro Fraccaro che avrebbero creato tutte quelle persone. Allora, per non apparire poco accogliente, si rivolse al tipo e gli disse: “Guardate, lì in fondo al giardino, accanto al Grillo canterino, c’è una Fontana da cui sgorga latte fresco. Vi preparo i cornetti Stefani che stavo cuocendo e ve li porto”.
Il tipo non credeva alle sue orecchie e, intenerito, chiese: “Moavero? Davvero lei farà questo per noi?”
“L’ho detto e lo farò! – rispose la donna – “Non è necessario estrarre la Spadafora dalla roccia per fare che miei simili si Salvini dalle difficoltà.”

Il tipo rimase immobile e, finalmente, un sorriso Giorgetti sul suo volto.

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