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La Calabria è quella cosa che a Ferragosto non ti dice Auguri, non si usa; però comincia a celebrare l’antivigilia, giorno 13, chiudendosi in cucina a impanare cotolette, tagliare a pezzi pipi e patate, tagliare a fette melanzane, spezzare pomodori da sugo, impastare pasta di casa, sfilettare fiori di zucchine, scegliere i salumi e i formaggi dalle cantine; poi continua a festeggiare la vigilia, giorno 14, creando una grande cappa di fritto grande quanto tutta la punta dello Stivale, sotto la quale i preparati dell’antivigilia rinascono a diversa vita; poi arriva il 15, la Festa, e allora  ecco che le celebrazioni assumono la forma della gara a chi riesce a prendere un tavolo sotto i pini e i faggi delle montagne, a chi riesce a piantare l’ombrellone sul più grande decametro quadrato di spiaggia libera e costruirci intorno una villa bifamiliare giornaliera, dove poter apparecchiare e iniziare a mangiare tutto di cui sopra e anche di più, tra un’accensione di barbecue e un salto d’anguria nelle acque fresche, nel tempo che va dalle 8 del mattino fino allo scoccare della festa di San Rocco. #auguridiferragosto

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