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foto 2 (2)Come la donzelletta vien dalla campagna, così Dino fa il giovinotto che vien dall’orto ed il sabato, puntuale, arriva al mercato del quartiere per vendere i propri prodotti della terra. Non ha un banco normale, Dino, no. Il suo è un banco speciale, uno di quelli che si vedono nelle riviste di viaggi, quelle foto che son fatte apposta per attirare più gente possibile, per far crescere la voglia di visitare quei luoghi. Il banco di Dino è adornato di virtù. La virtù dell’ordine, prima di tutto. Ogni cosa ha il proprio posto, niente è lasciato al caso.  Le cassettine con gli ortaggi sono disposte a scala e in fila, una accanto all’altra come fossero dei vasi portafiori, dove non si vede il contenitore, ma solo lo splendore del contenuto. Davanti, in prima fila ci sono le erbette selvatiche miste, quelle per fare minestre e frittate, i pomodori cuori di bue, i carciofi con le spine, provenienza Sardegna. Dietro trovano posto il radicchio trevigiano, l’indivia belga, le cipolle, i cipollotti, i porri, gli asparagi. E poi, salendo, ancora peperoni, melanzane, cavolfiori, carote, ciuffi di basilico… Poi c’è la virtù dei colori. La sua merce è disposta con sapiente accostamento cromatico: mai l’occhio sarò disturbato dai verdi, dai rossi, dai viola o dagli arancioni. Coccole, solo coccole per la vista.
E che dire della sezione frutta? Magari ve lo dico un’altra volta.

Oggi sono arrivata che Dino cantava: “poi ritorni per caso, a quand’eri bambina e tu, tu correvi cantando..”
Ha una bella voce Dino, ma quando canta pare “vergognusu”,  si impegna ma non ce la fa.. Ed io gli sorrido.
“Buongiorno, Dino, oggi sei in vena di Poesia? “

“Buongiorno a te, Mara! Ah, oggi si! Hai visto che bel sole? Questa primavera ci sta regalando giornate meravigliose!”
“Immagino come dev’essere bello in campagna da te.”

“Oh, sì! Infiniti prati verde smeraldo, alberi in fiore, vedessi i ciliegi! E poi tanti, tantissimi fiori di campo, siepi fiorite, arbusti rigogliosi, colorati e profumati. Ecco, guarda, ti faccio vedere una cosa”.

Sparisce per un attimo e torna subito; viene verso di me con le mani dietro la schiena, mi si avvicina e portando le mani avanti, mostra un bouquet di fiori: “Ecco, Mara. Oggi niente broccoli, né carciofi, né niente. Oggi non comprare verdure. Compra fiori. Ti piacciono? Sono fiori di lillà. “

“Ma che meraviglia! E che profumo soave, intenso e delicato, dolce e inebriante. E come son belli!, Piccoli,  a grappolo, con questi colori delicati, viola e bianco; e anche il verde dei rametti con le foglie perfette. Sembrano usciti da un dipinto impressionista.”

“Eh, Mara, immaginavo che ti sarebbero piaciuti. Visto che poesia? Ma lo sai che nelle favole le Fate utilizzavano i fiori di lillà per scacciare le forze del male? E lo sai che i fiori di lillà hanno un significato particolare per ogni colore? Vedi, questi bianchi significano fanciullezza ingenua e pura, questi viola parlano d’amore: per alcuni è legame, per altri è abbandono. Qui noi crediamo che sia timidezza.”

“Dai, Dino, li prendo. Li metterò in un vaso sul tavolo in cucina e poi mi decoreranno la tavola domenica. Dammi anche delle uova fresche, va che faccio due lasagne e un tiramisu.”

“E brava! Eccoti le uova, una dozzina va bene. Son delle galline del mio vicino di campo. Ed eccoti i fiori di lillà, vengono dalla siepe che delimita il mio orto.  Ciao, Mara, fai buona domenica.”

“Grazie, Dino, altrettanto a te”

Pago, metto le uova nel sacchetto di tela e mentre mi allontano gli occhi mi vanno sulla carta bianca, come carta di riso, che Dino ha usato per confezionare i fiori. C’è scritto qualcosa, a penna. Leggo:

Fiore che si sta aprendo

Riempirà la casa di profumo

Inebriante e sensuale.

Petali colorati e vivaci

Pistilli che si ergono al cielo.

Stelo che si stacca dalla terra putrida.

Penso: vuoi vedere che Dino mi sta diventando poeta? Riprendo a camminare e sento, in lontananza ormai: “Poesia, poesia, sembra che non ci sia, poi ti prende la mano, e ti porta lontano, con lui non sei più bambina, non sorridi per niente, scopri di essere donna, e tutto questo è poesia”. Dino ha ripreso a cantare.

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