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uosQualche giorno fa, prima di entrare nel vero periodo estivo, vi avevo suggerito lo State notevoli!

Vi avevo detto che “vi avrei fatto sapere”, come si fa nei migliori casting di personaggi, interpreti, idee e manifestazioni d’interesse.
Ecco, dopo riflessione dettata dal vissuto di questi giorni, sono giunta alla conclusione che la rubrica di questa estate debba essere legata a qualcosa (che sia un oggetto, che sia un modo di dire, che sia un modo di fare, che sia un “qualcosa”) o a qualcuno (che sia reale, che sia immaginario, che sia puramente casuale, che sia un “qualcuno”) che sentiamo di aver perso, smarrito tra le pieghe dei giorni passati; che sentiamo lontano e mai più riconducibile a noi, ai nostri giorni, al nostro vivere quotidiano. Credo che si possano ricercare, che si possa andare a scovarli (è certo che siano da qualche parte, dimenticati, lasciati, abbandonati, repressi) e poi porli un un luogo fatto di spazi adeguatamente dimensionati, in cui possano essere custoditi, in attesa che qualcuno li vada a reclamare.

Nasce così la nuova rubrica Ufficio Oggetti Smarriti, acronimo UOS, attraverso cui cercherò di raccontarvi questa estate. Faranno da tramite quel “qualcosa” o quel “qualcuno” che andrò a depositare nelle scansìe  dell’UOS.

Bene, allora vi do appuntamento ai prossimi giorni, forse alle prossime ore, e vi invito sin da ora a frequentare l‘UOS, Ufficio Oggetti Smarriti.

Mara Rechichi

 

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