Stavo in piedi, stamattina, nella piazza di Gioiosa Jonica davanti al Complesso Bandistico Città di Gioia del Colle; raccolta in silenzio ascoltavo le note de Il pescatore di perle di Bizet. Stavo lì perché se ci fosse stato mio padre, saremmo stati lì; perché lui adorava le bande.
E proprio mentre veniva eseguita l’aria più triste, mi giungeva la triste notizia della dipartita del fondatore dell’Orchestra giovanile di fiati di Delianuova, la mia preferita, la preferita di mio padre. Tristezza immensa! E dire che esattamente 20 giorni fa lo avevo incontrato durante la consueta giornata della legalità che si svolge ogni agosto a Delianuova, ci eravamo salutati ancora una volta nel ricordo di mio padre.
Ricordo.
Dietro il bancone della sua farmacia stava a cercare la ricetta giusta per curare chiunque entrasse lì con qualche malanno. Me la ricordo la sua farmacia: bella, con boiserie di legno imponente, vetrine e vasi speziali di pregiata manifattura artigianale, profumata di essenze naturali. Lui, il dottore Scerra (Giuseppe) era lì, dentro la sua farmacia; ed era anche fuori dalla sua farmacia. E ricercava ricette: cercava e ricercava.
Fino a trovare, addirittura , la ricetta delle ricette. Quella che chiamerò “La ricetta dell’immensità”.
Non vi pare realizzazione d’immensità l’aver messo insieme tanti giovani sotto il segno della chiave di violino? Non vi pare realizzazione d’immensità l’esser riuscito ad appassionare giovanissimi e adulti alla musica d’orchestra? Non vi pare realizzazione d’immensità l’aver contribuito alla nascita di numerose altre orchestre giovanili? Non vi pare realizzazione d’immensità l’aver coltivato e fatto crescere un sogno così bello in un paesino nel cuore dell’Aspromonte? Ditemi se non è immensità, questa! La stessa immensità di cui egli stesso era fatto: lungimirante, infaticabile, inarrestabile, entusiasta come un ragazzino, cocciuto e affabile, immensamente generoso. Galantuomo.
Che grande eredità che ci lascia! I suoi ragazzi immensi, il suo immenso amore per la musica, alchimie fondamentali della sua ricetta. A noi tutti l’importante compito: custodire e tramandare questa sua ricetta dell’immensità.
Arrivederci, dottore Scerra, e GRAZIE per essere stato con noi!
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