Quest’anno ho ricominciato da capo. Avendo avuto l’anno scorso, una classe quinta quest’anno m’è toccata la prima. Ho lasciato i ragazzi di quinta per avere i bimbi di prima.
I bimbi di prima non sono i bimbi di “prima”, sono i bimbi di “adesso”. Sono i bimbi che ogni giorno ti fanno scoprire qualcosa.
Per esempio, oggi. Durante l’intervallo del dopo pranzo, Bambina ha deciso che non doveva giocare con i compagni ma che doveva venire da me a farsi una chiacchierata.
“Maestra Mara, lo sai che io quest’estate ascoltavo la italia chat, come si chiama?, pop chat italia…”
“Vuoi dire la Italian Top Chart, la classifica?”
“Si, si, questa, la Italian Top Chart! Ascoltavo tutte le canzoni dalla 1 alla 10!
“Ah si? E dimmi, quali erano le canzoni che c’erano in classifica?”
“Allora, al numero 1 c’era Riccione, al numero 2 c’era E-state, tra le granite e le granate…”
“E chi la canta?”, volendo interrogarla un po’.
“Quello, quello, Gabbani! A volte me lo confondo con Rovazzi” ridendo di gusto.
“Giusto! E poi, quali altre canzoni c’erano?”
“Alla numero 4 c’era Quanto mi hai fatto fare tardi, quella là di Nina Zilli”.
Cominciavo a strabuzzare gli occhi pensando: sta frugolina di cinque anni e mezzo ne sa più di Dario Salvatori a momenti!
Insomma, è andata avanti fino alla 10 citando Vulcano di Francesca Michielin, si stava per dimenticare di Arisa e dell’esercito del selfie ma ha recuperato immediatamente, ha accennato a due note di Senza pagare di J Ax e Fedez, mi ha parlato di Levante, di Paola Turci e ora sono io a non ricordare cos’altro. Inutile sottolineare che ci siamo divertite entrambe, giocando coi numeri della chart e accendendo la curiosità degli altri bimbi attratti da numeri e canzoni.
Insomma, il primo giorno di tempo pieno lo ricorderemo così. Con l’Italian Top Chart. Ed io che mi dico: Ho i bimbi di prima che sono i bimbi di adesso.
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