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“Oh Siderno paesello ritente, in confronto a te non c’è niente! E li bellezzi, e li arti qui le trovi in ogni parti! E se bene tu vuoi stare, a Siderno devi andare. E tutto questo lo dico perchè… Siderno è il più bello paesello che c’è! “ E’ questo per me, il pezzo classico di Nino Frassica. Un emblema di come basta cambiare il nome della città e tutto diventa “il più bello”. E’ Locri la più bella quando rivive Paola Turci, quando risorge il Teatro classico, quando ritorna il Maggio Musicale. Son le Gioiose le più belle quando cantano per pochi al chiuso o per tanti all’aperto, quando ci recitano i Grandi del momento. E’ Roccella la più bella quando le note jazz riempiono migliaia di cuori. E’ Caulonia la più bella quando i tarantolati si agitano fino alle mattinate. E’Siderno la più bella quando … E’ Gerace la più bella quando… E’…. la più bella quando… Anche quando viene piantato un albero in più o quando viene asfaltata una strada; sappiamo quando! In quei momenti ci sentiamo tutti vivi, potenzialmente vigorosi, invincibili: ecco, ci siamo, la nostra “casa” è come tante altre lontano da qui, a cui tanti aspirano. E cosa abbiamo noi di meno?  Abbiamo che continuiamo a ragionare a compartimenti stagni, quando dovremmo essere vasi comunicanti; dovremmo lavorare come una grande squadra e invece puntiamo tutti a fare gioco individuale. Sfido ogni locrideo a non volersi sentire parte di un progetto grande, unitario e pluralista insieme, in cui far confluire i pensieri e le azioni degli uomini e delle donne locridei  di buona volontà, per rinascere e sentirsi cittadini del mondo. La rinascita passa…e se ne va! Chi la può fermare se non noi?

Mara Rechichi, su La Riviera del 06.03.2011

 

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