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Rieccoci qua! Conclusa la pausa estiva, torniamo ai nostri impegni quotidiani, anche se quest’estate continua, almeno nel clima. È Settembre, inoltrato, tutto si è rimesso in moto, ognuno ha ripreso il proprio cammino, qualcuno ha cambiato strada, qualcun altro è tornato sui suoi passi. Quando si comincia è così: forti delle esperienze fatte, si prosegue se soddisfatti, si devia se parzialmente soddisfatti, si torna indietro se insoddisfatti.
Di solito sì, ma stavolta la possibilità di scelta non é stata data a tutti: molti hanno dovuto piegarsi al volere di altri. Vuoi per  la forte crisi, improvvisamente manifestatasi grave e dirompente senza preavviso (così afferma il nostro Governo, che forse pensa di star governando un altro Paese), vuoi per le scelte di governo dell’Esecutivo medesimo.
Un esempio su tutti: la Scuola. La riapertura delle scuole è sempre stata come un Capodanno: un nuovo inizio, una nuova esperienza, una festa; preceduta dai preparativi fatti di immissioni in ruolo (gli insegnanti, i maestri non dovrebbero finire mai), dalle nomine dei supplenti annuali (gli insegnanti, i maestri non sono mai sufficienti) che avevano la possibilità di scegliere cosa e dove insegnare, per dare il meglio di sé.
In questo Capodanno, invece, si è palesemente manifestato il piano scellerato di smantellamento della scuola pubblica italiana. I TAGLI PROGRAMMATI HANNO PRODOTTO I LORO EFFETTI. A disposizione dei docenti supplenti non più posti disponibili interi ma spezzoni orari in maggioranza. Si è potuto assistere a scene di disperazione durante le nomine, al limite del nevrotico-isterico. Padri e madri di famiglia che urlavano contro gli impiegati degli Uffici Scolastici Tertitoriali (semplici esecutori di compiti): “cosa me ne faccio di 16 ore con due figli e un mutuo?”. LA CANCELLAZIONE DELL’INGLESE DALLA SCUOLA PRIMARIA è quasi completata: sono rimasti pochissimi i docenti specialisti, é l’insegnante di classe a dover fare da teacher, se avanza tempo. Altro che “scuola delle 3 i”!
E HOMO HOMINI LUPUS: guerra tra poveri insegnanti per affermare ognuno i propri diritti a scapito degli altri.
E così il Capodanno scolastico ha registrato numerose classi ancora senza docenti assegnati, ma con insegnanti-spezzatino che fanno i jolly tappabuchi e che riusciranno ancora, con enormi sforzi, a garantire l’avvio regolare delle lezioni e dei programmi di studio, con orario pieno da subito, tutto a posto come se niente fosse. Ma senza la possibilità, in corso d’anno, di ampliare l’offerta formativa, e, peggio, di fare attività di recupero per gli alunni in difficoltà.
Voi ve la sentite di brindare ad un Capodanno come questo?

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