Accendo la tv per vedere la tappa odierna del Giro d’Italia, dimentica del fatto che oggi è giorno di riposo. Resto appesa all’incredulità per pochi secondi, il tempo di realizzare, mentre ascolto: Sei tu sei tu mia Lassie tenerissima
sei tu sei tu che asciughi le mie lacrime
con te con te è tutto più fortissimo
dolcissimo giustissimo più issimo che c’è.
La mia casa sembra vuota quando tu non ci sei…
Appunto.
Certo, capisco che i corridori debbano un attimo staccare, riposarsi, dopo aver macinato centinaia di chilometri sotto le ruote pedalando sotto la pioggia (ci fosse stata una tappa senza, quest’anno!). Però volete mettere la delusione di noi spettatori che avevamo preso il ritmo del rito pomeridiano e lo abbiamo dovuto interrompere?
E poi, proprio oggi, 13 maggio: giornata mondiale della lentezza, con l’elogio delle lumache, le lodi alle tartarughe… L’hanno fatto apposta?
Non sarebbe stato più consono far pedalare i corridori piano piano, lentamente, con un andatura che non avrebbe potuto superare, che ne so, i 39 km/h; concedergli di parlare tra loro durante il percorso; permettergli di fermarsi a bere a qualche fontana lungo la via; intrattenersi un pò con i tifosi; …?
Magari avrebbero potuto fare una tappa Firenze – Abbazia di Spineto, così, tanto per essere moderni, al lento passo coi tempi.
Ecco, sì, sarebbe stato magnifico! Noi avremmo goduto maggiormente dei panorami e dei paesaggi, il pomeriggio sarebbe stato più lungo, ma sempre rosa.
Invece ci ritroviamo qui, a legger la tempesta di notizie che arrivano da Milano, dalla rossa giudicessa a ricordarci che abbiamo ancora pomeriggi troppo azzurri e lunghi … mentre noi li vogliamo rosa di maggio.
Non ci resta che stringere i denti, questo pomeriggio passerà. E’ già passato.
E domani, magicamente, dalla Toscana al Friuli, ci ritroveremo a Tarvisio, verso Vajont, tra selvaggina in grigio, funghi in marrone, formaggio Montasio in giallo e frutti di bosco in rosa.
Sììììììì, domani tornerà il rosa!
©lenotedimararechichi riproduzione vietata senza citarne la fonte
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