Ci siamo divertiti, lo abbiamo detto tutti (o quasi). Locri On Ice è stato un successo di pubblico non indifferente. Una sorta di rivincita movidaiola su quella Piazza dei Martiri che da tanti anni è rimasta abbandonata dai passi dei locresi che hanno preferito portare i loro piedi altrove perchè non attratti da nulla. Abbiamo vissuto giorni da città accesa, una Locri On.
Fino al giorno dell’Epifania, che tutte le feste porta via: che ha portato via anche gli eventi di Locri On Ice. Si son tirate le somme, risultati positivi.
E’ rimasta solo la pista di pattinaggio sul ghiaccio, come una giostra. Come un autoscontro. E come un autoscontro ti fa girare a suon di musica ad alto volume, anche la pista di pattinaggio ti fa scivolare a ritmo musicale. Forse però qualcuno non ha tenuto conto che la Piazza dei Martiri sia proprio davanti alla Chiesa di Santa Caterina, quella stessa Santa Patrona della Città; e che in Chiesa, ad orari stabiliti, si celebri messa; e che le messe delle feste comandate (e la domenica è una festa comandata) siano più frequentate negli orari serali. La “denuncia” è venuta direttamente dal parroco della parrocchia di Santa Caterina, don Giuseppe Depace (un cognome, un programma), il quale già domenica scorsa aveva sottolineato attraverso il suo profilo Facebook che sarebbe stato corretto non disturbare la celebrazione eucaristica con la musica ad alto volume. Pronte le scuse dell’Amministrazione Comunale, portate personalmente dall’assessore Fontana, che ha subito condiviso il disagio. Ma oggi la storia s’è ripetuta. Vi invito a leggere il nuovo post, di stasera, del parroco. E’ già avvilente leggere tanto, lo diventa ancor di più leggere alcuni commenti posti sotto quanto scritto da don Giuseppe, che vi risparmio perchè tutta la questione rischia di spegnere la città, una Locri Off.
Mi permetto, da cittadina locrese, però, di dire alcune cose. So che alcuni mi dicono che critico sempre, ma so che c’è anche chi capisce che non critico per sport, critico perchè mi piace costruire, non distruggere.
Chiusi gli eventi di Locri On Ice il 6 gennaio, forse bisognava chiudere tutto, chè come si dice dalle nostre parti, il troppo è come il niente ed il troppo storpia.
E poi, non vorrei che dimenticassimo la vocazione cattolica di Locri e dei locresi, grandi e piccoli. Non vorrei dimenticassimo che Locri è sede vescovile, il nome di Locri è legato alla Diocesi di Locri-Gerace e ciò va rispettato sempre, in tempi feriali ed in tempi festivi.
Ecco, siamo riusciti ad accendere Locri in quest’ultimo mese, non rischiamo di spegnerla di nuovo.
In ultima analisi, mi sento di fare un appello ai locresi realmente residenti, grandi e piccoli, anziani e giovani. Adesso che Locri On Ice è finita non abbandonate la piazza, non rinchiudetevi nelle case. Tornateci in piazza. Locri può essere sempre ON, non rendiamola OFF.
Altrimenti quel Viva Locri, Viva i Locresi! che in tanti esortano (esortiamo) resta solo una semplice scritta che passa coi giorni.
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