Lo sapete, ormai, che adoro la radio, che senza una radio accesa non vivo bene. Perchè la radio è quella cosa che resiste a tutto, lo ha sempre dimostrato. Ha superato tutte le intemperie umane, da quando esiste. E anche adesso, in piena emergenza da Covid-19, è per tutti il più potente mezzo di comunicazione che riesca a raggiungere tutti in qualsiasi luogo. Stamattina (ieri per chi legge) tutte le Radio d’Italia si sono date appuntamento alle ore 11 e hanno trasmesso “a onde unificate” l’inno di Mameli e tre canzoni a scelta del pubblico. Io, come al solito, ero sintonizzata su Rai Radio2 e, durante il Buena Vista Social Club condotto da Luca Barbarossa, la trasmissione ha ceduto il passo all’Inno d’Italia, ad Azzurro di Celentano, alla Canzone del Sole di Battisti, a “Volare” di Modugno. Nella solitudine della campagna cittadina, sono uscita sul balcone e, a tutto volume, ho voluto sentirmi parte di un tutto unico che sta attraversando il periodo più buio che si ricordi dopo la Seconda Guerra Mondiale. Alcuni dicono peggio, anche; che in guerra il nemico lo conosci, e qui sai soltanto che è una specie di polpetta ricoperta di spilli, invisibile, subdola, pericolosa, velenosa, assassina. E non hai armi per annientarla. Puoi solo chiuderti in casa per chiuderlo fuori, questo nemico! Io non so come ne usciremo, so solo che dobbiamo uscirne e possiamo uscirne se osserviamo le regole che la comunità scientifica suggerisce. Chiusi in casa? Chiusi in casa! Possiamo farcela, ne sono certa. Ci sarebbero milioni di storie da raccontare in questo periodo, ogni essere umano è una storia, ogni essere umano ha più storie. E in questo momento, in cui le storie non possono incrociarsi in presenza, ci sono storie che si incrociano a distanza. E adesso, mentre scrivo, mi viene l’idea: CoviDiario, una nuova rubrica per tenere traccia di quanto stiamo vivendo. Ogni giorno, forse ogni due, dipende dalla mole di lavoro che avrò da fare ogni giorno. Intanto, ecco il video che ho realizzato nel Radio Italia 20 marzo 2020.
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