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Conghiglie sul comodino, accanto al riccio, verde, di Seminara, sul centrino fatto a mano.

5 ottobre 2021

Questo libro sta sul mio comodino da mesi.

E non perché non abbia voglia di leggerlo ma perché non ho voglia di finirlo. Leggo, vado avanti e poi torno indietro.

Maria Franco dice di aver “scritto un piccolo memoir”, io dico che ha dipinto alcuni miei ricordi d’infanzia e di maturità; episodi, tradizioni, personaggi che in modo diverso ho vissuto anch’io.

Abbiamo alcune cose in comune, Maria e io: entrambe insegnanti, entrambe “emigrate”, entrambe professioniste con minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria penale, entrambe appassionate di Calabria, entrambe amanti del buon giornalismo, entrambe ci stimiamo a vicenda. Lei per me è una Maestra, le voglio molto bene anche se ci vediamo poco. E forse è anche questo il motivo per cui il suo Conchiglie, @guida_editori, sta ancora qui sul mio comodino, per incontrarla ogni giorno.

6 ottobre 2021

Maria Franco mi scrive un messaggio di ringraziamenti e allega questa foto aggiungendo: Chissà quante altre cose abbiamo in comune!
Eh già! Anche il riccio, ceramica di Seminara. Per non dire il centrino di lino bianco.

Ho ripreso il libro con l’intento di arrivare alla fine. Poi resterà sul comodino, accanto al riccio.

Il riccio di Maria, verde, di Seminara, sul centrino fatto a mano

10 ottobre 2021

Sono arrivata alla fine del libro.
Aveva ragione Maria! Quante altre cose abbiamo in comune! La primina, le scuole frequentate dalle suore, il liceo classico, i processi in Tribunale per i Minorenni risolti con “messe alla prova”, le librerie stracolme di libri, un blog personale, la scrittura per giornali online… E non vado avanti, mi fermo.
Altro non dico. Perchè, è semplice motivarlo. Maria Franco è una gigante. Vi basterà leggere il suo “piccolo memoir” per capire la grandezza di questa donna. Lo potrete fare andando oltre la quarta di copertina che recita: “La mia è stata la prima generazione di donne capace, in massa, di autodeterminazione. A segnare il discrimine fra le mie ave e me è stata la scuola. Ho avuto il privilegio di lunghi anni di studio, anzi di poter studiare sempre. E non è una differenza che riguarda solo le ave, ma anche gli avi. Sono stata la prima della mia famiglia (allargata) a laurearmi. Non la prima donna, la prima in assoluto.”

Studiosa di storia, Maria ha scritto un libro della sua storia personale e della sua famiglia. Una vita vissuta nella storia di Pellaro e Reggio Calabria, e dell’Italia e del mondo intero. Una vita capace di sentire a Pellaro l’aria spostata dal battito d’ali della farfalla a Praga o a Dallas; di percepire tutta la tragedia del terremoto del 1908; di camminare nei sogni di altre donne; di far sentire la propria voce, timida davanti ai Professori (con la p maiuscola) e ai Maestri e dagli stessi riconosciuta autorevole; di far leggere il proprio pensiero sui temi d’attualità, sulla cultura, sui libri, sulla Calabria tanto cara, dalle pagine di giornali a tiratura nazionale o su giornali online e sul suo blog; di insegnare in team, mai da sola, ai ragazzi di Nisida, che la lettura e la scrittura hanno il potere di far vivere altre vite e di far riscrivere la propria storia e le storie di altri. Capace di “essere” insegnante, non “di fare” l’insegnante (la vedrete a Dubai in rappresentanza dell’Italia per il World Teacher Prize del 2017) , Maria ci mostra la scuola come “unico presidio dello Stato in molti territori“, Calabria compresa. Quella Calabria di cui attende una diversa narrazione “Che affronti la realtà, oltre gli stereotipi che la imprigionano in deleteri chiché come terra di ‘ndrangheta (che ne fa parte, ma non è la Calabria)“.

Passato, presente e futuro di Maria sono presenti in Conchiglie. Futuro che, anche se non presente nel dialetto reggino, lascia la possibilità a noi di percorrere ancora e sempre nuovi percorsi insieme a Maria.

11 ottobre 2021

Una mia amica aveva visto il mio post su Facebook nel quale nei giorni scorsi avevo scritto ciò che avete letto qui all’inizio. Si era incuriosita e ha acquistato il libro. Ha cominciato a leggerlo.
Oggi Anna mi ha scritto: “Mara, devi sapere che ieri sono stata ad un evento a None (TO), Cioccolato e dintorni, e c’erano i Giovani Democratici che pubblicizzavano un loro progetto col quale vogliono ristrutturare la staccionata di un parco della città, ricolorando i paletti e attribuendo un significato culturale. Mi hanno chiesto il titolo di un libro da scrivere sul paletto che ho adottato aderendo all’iniziativa. Sai che titolo ho dato?

Secondo voi? Eh già, nella primavera del 2022 Conchiglie, di Maria Franco sarà scritto su uno dei paletti della staccionata restaurata in via Benedetto Croce a None, in provincia di Torino.

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