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Il 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore. Voluta dall’UNESCO, apre tutta una serie di iniziative che, in Italia, proseguiranno con  il maggio dei libri per culminare col Salone Internazionale del Libro di Torino.
Questa data è stata scelta perchè in questo giorno ricorre l’anniversario della morte di tre importanti autori letterari, avvenuta nel 1616: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega. E quest’anno, in particolare, si ricordano i 400 anni da quel funesto 23 aprile 1616. Molti eventi sono stati organizzati per ricordare questi autori, ma Shakespeare è stato ricordato con funeral party organizzati in tante parti nel mondo: declamazioni, messe in scena, flash mob, citazioni, recite, interpretazioni, ricordi…
Il mio 23 aprile l’ho celebrato su Facebook, sulla mia pagina personale. Trovandomi a Venezia, città in cui sono ambientati, non solo due opere di Shakespeare, Il mercante di Venezia e Otello, ma anche il primo libro che ho letto, Le mie prigioni di Silvio Pellico, ho pensato di legare alcune foto che scattavo durante la mia visita, ad alcune frasi tratte da queste opere letterarie.
Ho cominciato con Silvio Pellico: la prima cosa che ho visto, appena scesa dal vaporetto a Piazza San Marco, è stata il Ponte dei Sospiri.

Ponte dei Sospire
“I così detti Piombi sono la parte superiore del già Palazzo del Doge, coperta tutta di piombo.
La mia stanza aveva una gran finestra, con enorme inferriata, e guardava sul tetto, parimente di piombo, della chiesa di S. Marco. 
Al di là della chiesa, io vedeva in lontananza il termine della piazza, e da tutte parti un’infinità di cupole e di campanili. 
Il gigantesco campanile di S. Marco era solamente separato da me dalla lunghezza della chiesa, ed io udiva coloro che in cima di esso parlavano alquanto forte. 
Vedevasi anche, al lato sinistro della chiesa, una porzione del gran cortile dove sta un pozzo pubblico, ed ivi continuamente veniva gente a cavare acqua. 
Ma la mia prigione essendo così alta che gli uomini laggiù mi parevano fanciulli, faceva che io non discerneva le loro parole, se non quando gridavano.” (Silvio Pellico, Le mie prigioni)

E poi ho tenuto il mio funeral party per Shakespeare, durato tutto il giorno.

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“Nessuno ha mai visto una donna che, di fronte ad uno specchio,
non faccia delle smorfie.”  William Shakespeare

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“Se il fare fosse facile come il sapere ciò che è bene fare, le cappelle sarebbero state chiese, e le catapecchie dei poveri, palazzi di principi.” (W.Shakespeare)

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“L’uomo che non ha alcuna musica dentro di se è nato per il tradimento,per gli inganni, per le rapine.” (W. Shakespeare, Il mercante di Venezia)

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“Se tutti i giorni dell’anno fossero di vacanza, in quel caso il divertimento sarebbe noioso come lo stesso lavoro.” (William Shakespeare)

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“Sono le stelle, le stelle sopra di noi, che governano la nostra condizione.”
(William Shakespeare)

E Cervantes? Lui non era importante in questo giorno? Cervantes è lì, coi mulini a vento, maestoso col Don Chisciotte a ricordarci sempre, e oggi 25 aprile, più che mai, che

resistenza

“La libertà è uno dei doni più preziosi dal cielo concesso agli uomini: i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno ricoperti dal mare non le si possono agguagliare: e per la libertà, come per l’onore, si può avventurare la vita, quando per lo contrario la schiavitù è il peggior male che possa arrivare agli uomini.” (Miguel de Cervantes, Don Chisciotte)

Mara Rechichi

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