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La Calabria è quella cosa che fa di tutto per ritornare alle origini: nuda terra senza tracce di umanità, solo flora e fauna.

In nome e per conto delle montagne sacre e dei mari divini da preservare e ammirare, abitati da milioni di creature di biodiverse specie vegetali e animali, ideali per essere immortalate in immagini statiche e dinamiche a memoria presente (che la futura non esiste) passanti su social, stampa, libri, magazine, visual radio, cinema, tv locali e nazionali (la RAI finalmente!), accade. 

Che non le bastava spopolare paesi e città con la partenza, per scelta libera o per scelta obbligata, dei giovani e dei lavoranti fuori regione lasciando crescere quella flora e quella fauna a mo’ di infestanti. No.

Ora una nuova invenzione è stata creata dal “Mago del Disegno sulla Calabria”: spogliare paesi e città dei pochi sindaci rimasti, laddove non c’è una commissione prefettizia, per mandarli ad maiora regionis governum.

I pochi stanziali e “residenti in cartam” che ancora rimangono inermi restano attoniti e si producono in canti elegiaci che incipiunt così:

“A destinatario ignoto ma Sacro Certo.

Caro Sacro Certo,

Aiutami tu! Ti scrivo ad implorandum al fine di giungere a nuovo discernimento e convincimento riguardo a una questione che mi sta molto a cuore…”

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