Vi racconto una breve storia triste che si può capire solo se si é calabri inside, meglio se “reggini”. Luogo: aeroporto di Caselle. Personaggi: la sottoscritta e l’addetta alla vigilanza ai controlli di sicurezza. Situazione iniziale: sto attraversando i controlli di sicurezza avendo cura di togliere pc e tablet dallo zaino, valigia posizionata sul nastro, metto in vaschetta cintura, telefono, orologio. Sviluppo della vicenda: passo sotto il metal detector e, magicamente, non suona. Posso tenere …