Questa “ragazza” milanese l’avevo sempre intravista nei suoi passaggi televisivi sanremesi, l’avevo sempre intrasentita (si può dire?) nei suoi passaggi radiofonici. “Si, carina, orecchiabile” mi dicevo, e però passavo oltre, non riuscivo mai a soffermarmi ad ascoltarla nel vero senso dell’ascolto. Poi arrivò un film al cinema, uno di quelli di Paolo Virzì e, da allora, la sua voce mi è diventata preziosa, dalle note reinterpretate de La prima cosa bella. Poi, quest’anno, di nuovo …