“Ma te l’ho raccontata quella di Pascali l’ascaro?”. “No, papà, non mi pare”. Comincia così la scoperta di una nuova storiella delle sue. Pascali l’ascaro era chiamato così per via della sua balbuzie. Dava l’idea che fosse uno straniero strambo, come uno strambo soldatino eritreo con tanto di fez rosso in testa. Parlava, e la sua lingua il più delle volte si incantava, e le parole si allungavano.