L’ultimo, a memoria, era stato il Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, quando un anno fa circa, rimproverò fermamente il prete anticamorra, don Maurizio Patriciello, per essersi rivolto al Prefetto (dovrei dire Prefetta per le femministe vere…) di Caserta, Carmela Pagano, appellandola con il titolo di Signora.
E ieri è successo anche in Calabria. La Garante regionale per l’Infanzia, Marilina Intrieri, ha respinto un carteggio al Prefetto di Crotone perchè nel testo non era stata appellata con il titolo di Onorevole, che “le spetta perchè per due anni è stata Deputato della Repubblica Italiana” (così ha detto lei stessa).
La cosa, devo dire, indigna alquanto. Soprattutto in un momento storico come questo in cui i politici, in carica ed ex, dovrebbero vergognarsi di ricoprire o aver ricoperto tale carica, visto in che condizioni hanno ridotto la Repubblica che hanno o avevano il grande onore di rappresentare.
Mentre mettevo insieme due idee, mi è giunta la mail di una mia amica che mi ha inviato il testo della lettera che ha inviato a Marilina Intrieri in risposta al suo comportamento.
Mi trovo pienamente d’accordo con quanto scrive la mia amica Concetta Grasso e, dunque, vi invito a leggere quanto di seguito.
“Onorevole Dottoressa Signora Marilina Intieri,
(spero di avere usato l’ordine giusto!)
immagino che la mia non sarà l’unica risposta al Suo rammarico sul titolo che ingiustamente le è stato negato, e appunto perché spero non sia unica voglio aggiungere il “mio disappunto” su di un episodio che non voglio definire in quanto si qualifica da solo!
Mi sembra di immaginare un generale vestito di tutto punto alla guida di un esercito di sventurati straccioni che ha contribuito a portare allo sbaraglio. E mi chiedo cosa serve per avere attaccato addosso un appellativo di cui fregiarsi. Forse una scritta su un foglio di carta? Oppure una condotta ed un comportamento “onorevoli”?
Quanta azione è stata fatta su un territorio disgraziato come la terra che “governa” per ciò che riguarda le sue competenze? Quanto si è profusa per portare un cambiamento dove regna la miseria, la pusillanimità, l’inettitudine del “tanto chi ‘ndavimu u facimu?”.
Cosa è cambiato per merito suo nella scuola che dovrebbe accrescere il benessere di una regione, fondamento della cultura del fare e non del “fregio nobiliare”. Io non vedo azioni incisive che La ricordino per apporti migliorativi al territorio! E una per tutte penso al suo “sostegno” alla Preside di San Luca!
Quanto ha contribuito a creare i collegamenti fra i luoghi più distanti per facilitare la comunicazione ed il trasporto locale. Quanto ha sollecitato la cultura della legalità condannando con energia compromessi e connivenze?
Ebbene, se una persona così autorevole questa mattina si firma “Francesco”, lei quanto meno dovrebbe solo annichilirsi e nel silenzio riflettere sulla nullità di un gesto vergognoso!
Altro che aprire un’inchiesta per scoprire chi ha diffuso tale notizia, e spendere i nostri soldi per un futile capriccio!
Vada tra la gente per capire veramente cosa significa lavorare e meritarsi la qualifica di cui intende fregiarsi. Spenda i soldi con la coscienza che soprattutto una donna dovrebbe avere, per arricchire la sua comunità che langue da anni.
Altrimenti rimanga pure attaccata alla sua poltrona, a bearsi nel ricevere lettere dove l’intestazione sia adeguata alla sua caratura, e nella mia speranza che il contenuto sia quello che si merita.
Onorevoli saluti
Concetta Grasso”
L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che aveva ragione il grande Totò: Signori, si nasce!
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