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Dopo una settimana resistono in testa musica, colori, suoni, visi, facce, saluti, parole. Gli echi risuonano ancora, provengono dalla Festa Europea della Musica nella Locride. E mentre mi ritrovo a canticchiare motivi vecchi e altri nuovissimi per me, l’azione più simpatica, che vi voglio partecipare, è quella che compie la mia immaginazione, seguendo ritmi e parole. Mi sembra tutto un cartone animato, uno di quelli belli, colorato, coi disegni paciocconi stile Disney, non spigolosi stile Manga, dove tutto si fa poesia: gli artisti in scena: cantanti e strumentisti: voci, gorgheggi, tastiere, percussioni, chitarre elettriche e battenti, violini, fisarmoniche, bassi, lire calabresi, sax, trombe, contrabbassi; i tecnici, le luci, il fumo;  il pubblico, le mani battute, i piedi ballanti. Ciak, si gira! O meglio, si disegna, sulla sceneggiatura dei testi! Colonna sonora made in Loccisano.  Manuela Cricelli: “nell’armadio dei ricordi ho trovato una conchiglia”….e continuo…e la voglio ammirare, era là presso la chiglia di una barca in riva al mare. Nino Tarzia invoca Ariù, con in testa Rino Gaetano ma con assonanza a Vittorio De Sica: Parlami d’amore…Ariù. I Loukritia si fanno cullare dal vento quando la “polvere di luce tra le mani soffiata via dal vento d’Africa”….e Trilly s’incazza, le rubano il mestiere, mentre la tribù degli Indiani inizia una danza propiziatoria con gli Invece che “mamma li turki piangevano i miei avi, mamma gli americani piangevano i Sioux e piangono in Iraq”. Due simpatici rettili, taglia lucertola, vanno al ballo delle debuttanti: la signorina “zzafrata” e il signor “zzafratuni” prendono anima dalle note degli Scialaruga, ma si ritrovano a ballar la tarantella, secondo i tempi dettati dal “mastro di ballo” fino a quando, divertiti, lo salutano e si allontanano portando la mano al naso e facendogli: marameo! Le previsioni del tempo danno Mujura diffusa, da diavuli calabrisi. C’è un Jolly che s’aggira dappertutto, attenzione: è il maestro Peppe Platani, come Trinchetto di Braccio di Ferro, combattivo e abile chitarrista di tutti. C’è poi la Storia nella storia: la portano i QuartAumentata, senza pianto dentro le parole, senza lamento di quatto mocciosi, nè canto amaro di suonatori:  leggete, la Storia è là. E poi c’è il cartone animato per eccellenza: i Marvanza Reggae Sound, dall’antica Kaulon town,  che con un euro e la machinina da Bivongi, Caulonia e Monasterace stanno girando il mondo. Infine, ciò che più mi appassiona: il lungo viaggio del “calamaru d’oru chi veni di la Spagna” per farsi cantare da Cavallaro e Papandrea: partito dal porto di Valencia alla volta del porto di Roccella Jonica, nuota per tutto il Mediterraneo, a Gioia Tauro incontra Pryntyl, la sirena che canta in sirenese: Pryntyl slash slash smack smack glu glu. E con focene volanti, cavallucci marini, pesci pagliaccio, arrivano in porto. Ops, ma Capossela dov’è?

Cu ti lu dissi – Manuela Cricelli e Peppe Platani

Sabbia e Vento – Loukritia

Ariù – Nino Tarzia

A Sud di Mozart – Francesco Loccisano

Medley – Invece

U diavulu è calabrisi – Mujura

Zzafratatrance – Scialaruga

\’A storia è glià – QuartAumentata

Marvanza Reggae Sound

Spagna – Cavallaro & Papandrea

Pryntyl – Vinicio Capossela

 

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