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C’è Benigni in tv stasera, sta facendo una delle sue lectio magistralis. Stavolta tocca a La più bella del mondo, la nostra Costituzione. Magistrale, non c’è che dire. Ma, con permesso, non mi sta dicendo nulla di nuovo, che non sapessi già. E scommetto che, come me, ci sono migliaia altri che queste cose le sanno già, perchè le hanno studiate, perchè le hanno interiorizzate, perchè le insegnano, perchè le praticano, o perchè ancora, nonostante tutto, si sentono Italiani. Si, lo so, sarò antipatica e presuntuosa. Ma stasera va così.
Stasera è la notte prima degli esami. Domani mi toccherà fare il test preselettivo, le 50 domande da Settimana Enigmistica in 50 minuti del Concorsone Scuola. E sento dentro un’umiliazione grande. Primo, perchè ho già fatto un concorso nel 2000, l’ho vinto e sto insegnando, da precaria, ma sto insegnando da 7 anni. Secondo, perchè quello stesso MIUR che domani mi sottoporrà ad esame per valutare se posso accedere (riaccedere) all’insegnamento, la scorsa settimana mi ha dato incarico di selezionare gli aspiranti assistenti sociali professionisti. Curioso, no?
Legittimo chiedermi: allora perchè lo fai? La risposta è semplicissima: per non dovermi pentire di non aver provato a cogliere l’unica occasione di poter insegnare di ruolo in Calabria, senza dover tornare a Torino per cinque anni lasciando, di nuovo, la Calabria.

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