Costituzione della Repubblica Italiana, Parte Seconda, Titolo II, artt. da 83 a 91. Non sarebbe male ridarle una lettura (potete farlo a questo link), prima di domani mattina, quando le Camere riunite in seduta comune, insieme ai delegati delle Regioni, inizieranno a votare per eleggere il dodicesimo Presidente della Repubblica. In questi ultimi giorni, ma soprattutto in queste ultime ore, le relazioni politiche tra partiti e movimenti si sono fatte intense, alla ricerca di un nome che metta d’accordo se non tutti, i più. Candidati uomini? Candidate donne? Un uomo al Quirinale, un donna al Quirinale. Politici di lungo corso, qualcuno anche di lunghissimo, studiosi di politica, persino medici impegnati e giornalisti combattenti.
Sono spuntate pagine su Facebook, a sostegno dei “candidati” , i giornali online si sono spesi in sondaggi per capire quali siano le preferenze degli italiani, e chi sia percepito come Presidente ideale; notizie di inciuci, di accordi presi nottetempo in barba a tutti quanti, di alleanze improbabili, o anche improponibili. Insomma, sapete come sta andando.
Lassù sul Colle mi piacerebbe vedere Stefano Rodotà, non per campanilismo conterraneo, ma perchè l’ho sempre ammirato nelle sue attività. A partire da quell’anno degli anni ’80 in cui venne al mio Liceo Classico, l'”Ivo Oliveti” di Locri, ospite di una Assemblea d’Istituto. Venivano spesso degli ospiti in Assemblea, il gruppo studentesco era molto attivo.
Ma di tutti gli ospiti, solo due sono rimasti nei miei ricordi: il linguista Gerhard Rohlfs ed il professore Stefano Rodotà. Parlò di diritti civili. Forse è per questo ricordo iniziale che mi piacerebbe che diventasse il dodicesimo Presidente della Repubblica.
Con questo auspicio, spero ed auguro che gli elettori lavorino bene e mi metto in attesa del nuovo Presidente.
Al Presidente uscente, Giorgio Napolitano, un grazie sentito per tutto ciò che ha fatto durante il suo settennato, e anche per ciò che avrebbe potuto fare.
Ancora e sempre, Viva l’Italia!
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