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“Gentile Utente,
La informiamo che, purtroppo, la sua richiesta di accredito non è stata accettata.
Per maggiori informazioni, se operatore professionale o insegnante può scrivere aprofessionali@salonelibro.it, se giornalista ad accredito.stampa@salonelibro.it

Con viva cordialità,
Salone Internazionale del Libro”

Quello che avete appena letto, è il testo integrale della risposta che mi è appena pervenuta via mail in seguito alla mia registrazione sul sito del Salone Internazionale del Libro di Torino che si terrà dal 16 al 20 maggio.
Avevo inviato la richiesta, secondo le procedure previste, per ottenere l’accredito come scrittore, sapendo bene di non essere uno scrittore per come definito nei dizionari che riportano: autore di opere letterarie. Ma la mia scelta, tra le opzioni possibili, era caduta su “scrittore” per i motivi che ora vi dico.

Ho provato a scegliere l’opzione “insegnante”, e so di essere insegnante (precaria ma insegnante), ma il form ad un certo punto mi chiedeva informazioni sulla mia condizione lavorativa con i dati della scuola da cui dipendo. Non potendoli fornire, perchè il mio status è docente supplente a tempo determinato part time, ho scartato questa opzione, dicendo a me stessa: qui non ho credito.

Allora ho tentato con l’opzione “giornalista” , pur non avendo il tesserino dell’Ordine dei giornalisti (non categoricamente richiesto), ma sapendo di scrivere, ormai da oltre tre anni, su diverse testate giornalistiche cartacee e online e di aver realizzato servizi per la tv. Tutto bene fino a quando il form mi chiede i dati della testata da cui dipendo. Ma io non dipendo da nessuna testata, i miei scritti viaggiano gratis  (senza credito) sul web, in tv e sulla carta, non ho alcun contratto nè scritto, nè verbale. E così mi dico di nuovo: qui non ho credito.

Così mi son detta: adesso provo come scrittore, vediamo cosa rispondono. E poi, quest’anno la Calabria è regione ospite, vedranno una calabrese e capiranno che l’interesse all’evento è alto. Ho compilato il form con i miei dati, era anche richiesto un indirizzo web e ho inviato quello di questo sito ( mi son detta, vedranno coi loro occhi: scritti, articoli su testate, video, ecc..). Il risultato è stato quello che avete letto all’inizio e di nuovo a dirmi: qui non ho credito.

Col sorriso, allora, penso: nonostante lo sbattimento, il lavoro, gli sforzi quotidiani, non posso aver accredito come insegnante, non posso aver accredito come giornalista, non posso avere accredito come scrittore. Non sono i 20 euro di abbonamento per tutte le giornate che pesano, no, credetemi (sono anche una cifra irrisoria in rapporto a quanti dati chiedono per accreditare), ma è davvero il fatto di rendersi conto che nonostante tutto quello che vi ho detto, la considerazione finale debba essere:  non ho credito.

 

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