Viva la Casta! Grazie, Casta!
Tra uno starnuto e l’altro, faccio capolino su Facebook e nella home mi appare la notizia che Letitia Casta esce sulla copertina di Vanity Fair Francia di dicembre, “restando tale solo di cognome“. Apro il link e trovo la foto che vedete qui a fianco. Quello che mi colpisce non è tanto la foto in sè, quanto i commenti che le donne scrivono. Tutte giudicano sconveniente la foto. Non per le trasparenze, ma perchè “penzolano un pò”, perchè “forse era il caso di fare la foto col reggiseno”, perchè “svestista non sta proprio bene”, e via dicendo su questa scia.
Noi donne non siamo mai contente! Se ci propinano modelle secche, diciamo che non vanno bene perchè noi non siamo secche. Se ci danno modelle in carne, critichiamo la scelta dicendo che così si incita a mangiar male. Se ci mostrano modelle sessantenni con la pelle levigata, sottolineiamo il sicuro intervento di una brava estetista, quando non anche di un chirurgo estetico.
Quando ci hanno messo davanti le modelle giovani coi seni turgidi ci siamo urtate dicendo che è un falso modello e se abbiamo potuto, siamo andate in depressione per “caduta seni”. E chi ha potuto è corsa ai ripari con una dose di silicone.
Allora stasera, donne, donne quarantenni soprattutto, io voglio dire “Grazie!” a Letitia Casta, che ha avuto il coraggio di mostrarsi per come è, porgendoci uno specchio dove guardarci. Ammiriamoci, guardiamo come realmente si diventa. Apprezziamo quei segni della vita che scorre e che porta con sè la memoria delle nostre cellule, dei nostri tessuti e dei nostri organi: della nostra storia. Che siano seni immacolati, che siano seni sfruttati, che siano seni materni, che siano seni da nutrice, che siano seni coccolati, che siano seni poco curati…amiamoli, amiamoci! Al diavolo l’ossessione da push up! Stasera, ogni giorno sempre più, viva la Casta!
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