Si, tra meno di ventiquattr’ore ci sarà un Anno Nuovo.
E quanto arriva un anno nuovo, vuol dire che un anno vecchio se ne va.
E si fanno bilanci: consuntivi e preventivi, come si fa in azienda, come si fa in condominio.
Si scomodano fior fiore di consulenti per far sì che tutto sia esposto bene e non ci siano motivi di scombussolamenti.
Non ho bisogno di scomodare alcun consulente, nessun esperto per fare il bilancio del mio 2016 che sta per finire. E’ stato per me l’anno delle morti.
Morti fisiche, tantissime, troppe: una su tutte, per me.
Morti spirituali, molte e determinanti.
Cosa sarà il 2017?
Vorrei che fosse l’anno delle vite.
Tante vite da incrociare, tante vite da benedire, tante vite vive. Vite fisiche e vite spirituali.
Vite nuove.
E novità.
Come il frutto di kiwano che ho ricevuto in dono stasera. Una novità per me. Una forma nuova, ovale, con punte sporgenti come spine; un colore nuovo, nei colori della prospettiva tonale, bruno, verde, giallo, grigio; un contenuto nuovo, a prima vista una sorta di melograno verde e morbido, poi gocce gelatinose; un sapore nuovo, fresco, dissetante, soffice; una realtà nuova, una piantagione africana in Calabria; un’amicizia nuova, la produttrice.
E nuove vite e novità.
E allora cosa c’è di meglio che trasformare, il kiwano in kiwAnno? Ci vuole niente.
E sia! E così non posso fare altro che formularvi tanti
Auguri di Buon kiwAnno Nuovo!
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