Siamo nelle concitate ore in cui le varie formazioni politiche (si possono chiamare partiti secondo voi?) stanno alacremente lavorando per presentare i propri simboli e le liste dei candidati alla Camera ed al Senato. Ieri sera, è arrivata la tanto attesa Lista Monti per la Camera. Tra i tanti nomi, spiccano subito quelli di Valentina Vezzali, evidentemente non chiamata dal Cavaliere, Annalisa Minetti, cantante riconosciuta come campionessa paralimpica, Carolina Girasole, una delle sindache messe da parte dal PD, il ministro della salute, Renato Balduzzi e tanti altri ancora, mentre restiamo in attesa delle liste per il Senato. Ma c’è una candidatura in particolare che mi ha sorpreso ieri sera e sulla quale ho tanto riflettuto. E’ la candidatura di Ilaria Borletti Buitoni, la presidente nazionale del FAI Fondo Ambiente Italiano, quelle che da qualche settimana ci ha sottoposto l’idea delle Primarie della Cultura: per un’Italia possibile. Una campagna che dal 7 al 28 gennaio incita a superare le logiche del “porcellum” con lo slogan Se non puoi scegliere il candidato, scegli le sue idee! , mutuato dal titolo del suo stesso libro edito da Mondadori. La Signora Borletti Buitoni (che se non hai due cognomi non puoi fare Cultura), evidentemente, non ha ritenuto, ella stessa, così incisiva la campagna FAI, tanto che ha deciso di “salire in politica”, ella stessa, e di candidarsi con la Lista Monti, mandando all’aria la partecipazione attiva degli italiani. Ha ritenuto che doveva assumere in prima persona tutte le decisioni. Ma la Calabria, la Locride in particolare, non ci sta! Nella notte, con una mail inviata a tutti gli associati, sono arrivate le dimissioni del Capodelegazione FAI della zona Piana-Locride, Vincenzo De Nittis, il quale ha scritto:
Cari Amici,
con questo sofferto messaggio comunico a tutti Voi le mie dimissioni da Capodelegazione del FAI della Locride e della Piana, motivate dalla recente candidatura politica della Presidente nazionale del FAI Ilaria Borletti Buitoni. Le dimissioni si rendono necessarie per conservare l’integrità dell’operato sin qui svolto quale “libero” volontariato prestato a difesa del valore identitario del nostro patrimonio culturale. Ne consegue la decadenza di questa Delegazione e, con grande rammarico, l’inevitabile interruzione di tutte le attività in corso.
Ringraziando ciascuno di Voi per aver condiviso fin qui l’impegno volto alla crescita culturale e alla diffusione della conoscenza delle bellezze del nostro territorio, che mi auguro possa comunque proseguire, Vi saluto affettuosamente.
Vincenzo de Nittis
Un gesto di resa? Un terremoto? Può darsi. Ma soprattutto, un atto dovuto. La Calabria, la Locride ed il suo patrimonio culturale sono stanchi di dover essere appesi alle volontà ed ai giochi politico/partitici di turno. Il FAI nella Locride (e nella Piana) rappresenta un baluardo a difesa e promozione del ricco patrimonio artistico, archeologico di questo territorio. E’ grazie al FAI Locride che l’anno scorso, per la giornata FAI di primavera, migliaia di visitatori sono giunti a Gioiosa Jonica per visitare il Naniglio con i suoi mosaici; l’anno prima simile successo per la Villa Romana di Casignana. E’ grazie al FAI Locride se gli studenti delle Scuole Superiori diventano Ciceroni e guidano, con ottime capacità, i visitatori alla scoperta dei luoghi più significativi del territorio. E’ grazie al FAI Locride se sono state raccolte migliaia di firme per salvare la Cattolica di Stilo e per farla inserire tra i Luoghi del Cuore. Insomma, l’attività del FAI Locride è sempre stata intensa, operosa e fruttuosa. Per questo non può essere legata, come ben dice Vincenzo De Nittis, ad una precisa ideologia politica. Il FAi deve rimanere trasversale, perchè il patrimonio culturale italiano appartiene a tutti gli italiani. Ed il patrimonio culturale della Locride appartiene a tutti i Locridei.
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