0 Flares Filament.io 0 Flares ×

La Calabria è quella cosa che sa perfettamente che potrebbe vivere di turismo, con i suoi oltre 700 km di coste (Voglio l’aria di mare), con l’Appennino spina dorsale ( Il sole sulla faccia) dal Pollino all’Aspromonte passando per Sila e Serre (Tornerò a cantare sotto il suo balcone quando lei si affaccia), con i sentieri da percorrere a piedi partendo dal mare salendo in montagna ri-scendendo al mare tra una gola, un lago ed una cascata (Questa notte finisce che facciamo tardi e torniamo a casa a piedi), con i prodotti tipici della gastronomia e dell’artigianato (Tu abbracciami forte per tutte le volte che non hai potuto ieri) … ma non riesce ad attrarre molti turisti (Il suono delle tue risate), non quanti ne vorrebbe (Il primo giorno di una nuova estate), non quanti ne potrebbe ospitare (Ho voglia di fare tardi la sera); allora si mette in cerca di strategie e, tra un Klaus Davi, un Muccino e un Minoli, ecco che gli esercizi commerciali osano una sfrontata capacità di attrazione che passa attraverso il tormentone dell’estate e tu passi dal panettiere al fruttivendolo dal salumiere al pescivendolo dal parrucchiere all’estetista, dal bar alla pasticceria e persino alla farmacia in un clima terribilmente vacanziero e la musica è sempre la stessa (Voglia di ballare un reggae in spiaggia/Voglia di riaverti qui tra le mie braccia/In una piazza piena/Per fare tutto quello che non si poteva), focumeu!

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Pin It Share 0 Filament.io 0 Flares ×
Share