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CoviDiarioSul rientro dei giovani (e meno giovani) calabresi rimasti bloccati fuori dalla Calabria.
Ci sono considerazioni che pochi facciamo e che provo a riassumere.
1- Perchè gli italiani rimasti bloccati all’estero vengono rimpatriati dalla Farnesina e riportati nelle “loro case” mentre i calabresi bloccati fuori regione non possono tornare nelle “loro case”?
2- Chi lavora fuori dalla Calabria e mantiene la residenza in Calabria, “casa propria” ogni mese, per 9 mesi all’anno (se rateizzato, lavoratore dipendente) o in unica soluzione (se saldato in unica soluzione, lavoratore autonomo) paga le addizionali IRPEF comunali al proprio Comune di residenza e regionali alla Regione; questi Enti usano queste tasse per erogare servizi, anche sanitari;
se i lavoratori fuori regione portassero via anche la residenza toglierebbero fondi a Comuni e Regione.
3- Calabria madre di tutti i suoi figli, si dice. Ma la Calabria che stiamo vedendo ha rifiutato i propri figli in questo momento particolare, in cui un figlio preso dalla paura voleva correre tra le braccia della madre. Rifiutato! Madre maligna.
4- E’ su questi stessi calabresi che si fa affidamento per ridare vitalità al territorio durante le vacanze, vero? E se decidessero di non tornare più, di andare in vacanza da un’altra parte, visto che hanno toccato con mano che non sono benvoluti, almeno non in tempi di crisi? Scommetto che li rivorremmo indietro.
5- Il senso civico è come le pratiche igieniche: bisognerebbe averlo sempre, non solo in tempi di crisi. Ah, se il senso civico venisse fuori ad ogni sacchetto di immondizia gettato fuori dal bidone, ad ogni sopraffazione, ad ogni favore chiesto in luogo di un diritto!
6- Chi è rimasto bloccato fuori dalla regione, ed è riuscito a stare fuori fino ad ora, lo ha fatto perchè è in una situazione “sicura” in tutti i sensi, anche e soprattutto economica; ma le casse integrazioni ancora non sono arrivate e presto finiranno, le aziende sono già in crisi e molti saranno senza lavoro; altri ancora il lavoro non lo hanno più e tanti universitari che si auto-mantenevano non riescono più neanche a pagare l’affitto del posto letto. Ricordiamoci che vorrebbero poter tornare “a casa loro”.
7- Forse questi figli rifiutati non vorranno più sentir parlare della loro madre, abbandonandola davvero stavolta.
8 ed ultimo. Sulla sanità calabrese non mi va di dire nulla, non ne ho mai parlato male perchè ho sempre visto eccellenze silenziose al servizio di tutti, fino all’ultimo degli ultimi. In questo periodo posso solo dire che mi arrivano continuamente messaggi da amici e colleghi nordici che mi chiedono: “come va lì, com’è la situazione degli ospedali?”, come stessero parlando con qualcuno che sta nel quarto mondo. Insomma, perseveriamo nella autocostruzione di stereotipi. E in ogni caso, anche fosse il quarto mondo, lo abbiamo messo in piedi noi, sempre con quella famosa X.
(questo scritto è un post che ho scritto sul mio profilo Facebook il 16 aprile 2020)
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