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++ MICCOLI: GIOCATORE IN LACRIME, CHIEDO SCUSA PER TUTTO ++Che voler “essere uno di voi”.
Che diventare amico degli amici.
Che farsi nominare cittadino onorario di Corleone.
Che farsi tatuare un revolver per ricordare la cittadinanza onoraria corleonese.
Che guardare troppo wrestling e da qui prendere le movenze.
Che acquistare all’asta l’orecchino pignorato di Maradona, ancora da restituire com’era negli intenti.
Che chiamare il proprio figlio Diego, come l’idolo Maradona.
Che tagliarsi il sopracciglio ad intervalli per fare tendenza.
Che aprire la bocca senza azionare il cervello.

Era meglio morire da Miccoli, con 547 presenze in campo, 192 goal segnati e l’adorazione che i tifosi avevano per lui, soprattutto quei tifosi palermitani che ha detto di aver voluto imitare. Ma Fabrizio ha sbagliato personaggi, ha sbagliato modelli. E per uno che viene da un’altra regione del “profondo” Sud non doveva essere cosa facile sbagliare. Doveva essere difficilissimo. Ma egli, forte del suo successo-potere raggiunto, ha pensato (male) che avrebbe potuto permettersi tutto e di tutto. Sbagliato, sbagliatissimo. Perchè, più di tutti, lui sapeva perfettamente che bisogna scegliere da che parte stare.
Era meglio morire da Miccoli, mentre Romàrio del Salento o Pibe di Nardò son diventati “fango” dispregiativamente, quando tutti avevano creduto nel Fango che cantava Jovanotti: “io lo so che non sono solo anche quando sono solo, e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango”…

 

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