(pubblicato su Zoomsud a questo link)
Uscire la sera a Locri d’estate. Per esempio, il 4 luglio.
Scopro che i Locresi non escono per passeggiare sul lungomare in cerca di brezza marina, infatti il lungomare è deserto sui marciapiedi e sulla strada, mentre ha i parcheggi pieni vicino ai ristoranti; i Locresi escono per fare il tour della città in auto. Niente borse da passeggio ma almeno tre sacchi diversi: carta, plastica e vetro, indifferenziata. Si punta prima ai cassonetti più vicini a casa: pieni. Poi a quelli successivi: strapieni. E così, si comincia a fare il tour dei cassonetti e delle campane. Son partita dai cassonetti di via Piave, poi quelli di via Matteotti, davanti al Comune, poi tutti quelli a seguire. Ho potuto lasciare la carta e l’indifferenziata vicino al Tribunale e la plastica in via Regina Margherita lato nord. Dalle 23.15 alle 23.50. Ho notato che c’erano altre persone nelle stesse condizioni. Pertanto, visto che l’estate sarà lunga e che è noto che l’aver compagni al duolo scema la pena, propongo la fondazione di un leClub tra i “touristi delle campane” con l’obiettivo di condividere le gioie che il tour procura. Così, a fine estate, ogni tourista, dopo aver sostituito la noiosa passeggiata lungomarina con il più simpatico e salutare tour, potrà esclamare: quest’estate sì che mi Scialai!”
Questo era il mio stato su Facebook stamattina, tutto riferito alla realtà della mia città. A distanza di 12 ore circa, si rilevano 50 “mi piace” e diversi commenti, pubblici e privati, che dichiarano che la situazione non è diversa in altre cittadine del reggino: il problema spazzatura tarda a giungere a soluzione, tra una difficoltà amministrativa ed una scarsa informazione/alfabetizzazione dei cittadini, del tipo: schiaccia la bottiglia di plastica prima di inserirla nella campana, e spingila bene dentro la campana in modo da occupare tutto lo spazio disponibile.
Pertanto, cari lettori, chiedete il franchising per costituire i vostri Club e poi usciamo, andiamo a passeggio, facciamo tour, anche grand tour, e infine Scialamundi tutti! E da ultimo, ma non da ultimo: non lasciamo deserti i nostri lungomari.
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