Per questo secondo numero di PACLIC (per maggiori informazioni cercate e leggete il post dal titolo PACLIC zero) la mano bendata ha preso un libro che ho acquistato per caso. L’ho visto tra gli scaffali della Feltrinelli di piazza CLN a Torino, mentre cercavo un altro libro. Mi ha attratto, prima di tutto, l’autore, poi il carretto siciliano disegnato in copertina, poi il titolo. L’ho un pò sfogliato, ho letto la quarta di copertina e mi sono convinta, gli ho detto:; “Vieni con me.”
La pagina è la n.77, appartiene al libro “Sicilia, o cara. Un viaggio sentimentale” scritto da Giuseppe Culicchia ed edito da Feltrinelli nel 2010. Il noto scrittore torinese, con evidente cognome siciliano, parla del suo viaggio da Torino a Marsala, dove vivono i parenti. La descrizione del viaggio, con il treno che attraversa tutta l’Italia, dove fino in Calabria respira un’aria che diviene diversa in Sicilia: “calda, salata, fiorita“. Favole raccontate con gli occhi di un bambino, il bambino Giuseppe, Pippinu… Il racconto di un viaggio non ancora terminato, come recita la quarta di copertina.
Certo che l’Italia è lunga, in treno diventa ancora più lunga. E diventa più grande, ci mostra luoghi sconosciuti, mai visti nè sentiti. Ce ne fa vedere di nuovi, ce li fa anche immaginare, miraggi del viaggiatore. Come quella signora che, stamattina per la via, raccontava al suo compagno di cammino che nel suo ultimo viaggio il treno si era fermato alla stazione di Milano Rovereto. Ci ha pure giurato. Giuro!
Buona lettura e a domani!
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