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Ebbene sì! Avete letto bene! La Calabria, a detta del suo assessore regionale con delega alla Cultura ed ai Beni Culturali, sta subendo una trasformazione genetica. Dunque, questo fa presupporre che i calabresi abbiano unqualcosa di geneticamemte predeterminato.
Ma, venendo alle popolazioni proprie delle Calabrie, mi è sembrato dovervi distinguere due tipi speciali. il Semitico dal cranio doligocefalo, dal naso arcuato, a sopracigli ravvicinati ed occhi neri o castani, predomina nella marina, ma non cos’ che spesso non venga sopraffatto dal muso prognato, dai capelli neri e crespi e dal derma bronzino del seme Camitico o dal purissimo ovale dei Greci o meglio dalla maschia e nobile impronta Greco.Romana, che è la prevalente, la sola anzi nell’interno, E’ il tipo dal fronte elevato, ampio, brachice falico, dal naso aquilino, dall’occhio vivace e prominente.
La statura è media, il temperamento bilioso, l’animo fiero, iracondo, testardo, impavido, desideroso di dominio, fino alla prepotenza, amante della lotta, dei piaceri, ma pieno d’intelligenza, di vita, e di un senso estetico delicatissimo che si rivela nei proverbi e nelle canzoni degne dell’antica Grecia.” 
Così Cesare Lombroso nel suo libro In Calabria: altro che! Aveva capito tutto!
Aveva capito i nostri geni, aveva capito anche il bisogno che abbiamo di esser sempre colonizzati. Non si spiegherebbe altrimenti la necessità di aver a San Luca il commissario del comune Turco.

(pubblicato su Zoomsud a questo link)

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