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cultura“Oggi il mare è bellissimo, è una tavola e l’acqua è calda. Pulita che non ti dico! Mi son fatta una nuotata memorabile. Senti, ma allora, per stasera è tutto a posto? A che ora ci vediamo? Passi  tu?  Hai preparato tutto?”

“Si, d’accordo passo io e poi andiamo. Ho preparato tutto l’occorrente, già da ieri. Che poi, è facilissimo, ormai è un rito, figurati. È praticamente tutto pronto: il tizio che porta i microfoni mi aveva già dato l’ok dalla volta scorsa; quelli del locale ci aspettano, come sempre;  devo solo stampare i fogli per registrare le presenze.”

“Secondo te saremo tutti stasera? Oppure ci sarà qualche défaillance?”

“No, credo di no, non c’è molto altro in giro stasera. Senti, ma tu hai dato uno sguardo ai fogli presenza dei diversi appuntamenti? Hai notato?”

“Si, li ho visti ieri e pensavo che fossero fotocopie. Devo dire che ti ho nella mente come un martello pneumatico, quando fai l’appello. La Divina: presente. La  Giornalista: presente. Il Notiziografo: presente. Il Trendyman: presente. Il Sommelier: presente. Il Buongustaio: presente. La Poetessa: presente. La Blogger: presente. La Scrittrice: presente. Lo Scrittore; presente. La Fotografa: presente.  Il Fotografo: presente. L’Artista: presente. Qualche curioso: assente.”

“Lo senti Vasco che canta? Siamo solo noi… Torno a cuocermi al sole, va. A stasera.”

Dialogo tra due attivisti della cultura che cominciano a sentire l’asfissia del confine. Naturalmente, UBU.

Appuntamento al prossimo UBU (Under Big Umbrella, Sotto l’Ombrellone)

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