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graniteE’ Agosto sotto Ferragosto e stare in spiaggia tutto il giorno è quasi doveroso. Se non lo fai adesso, quando?  Rimanere in spiaggia tutto il giorno diventa così un’esperienza arricchente, soprattutto per il mio UBU (e qui ci sta uno smile ammiccante).

Puoi incontrare l’affamato d’arte che, stizzito per la mancata riapertura del Museo di Reggio Calabria in tempi non archeologici, esterna il proprio compiacimento per la riapertura di un’ala di Palazzo Piacentini in occasione della mostra in cui dal 3 agosto sono esposte 107 tele di artisti del calibro di Guttuso, Dalì, De Chirico, Ligabue, Fontana, Sironi, Cascella: “Hanno riaperto una parte del Museo per esporre uno sCampolo di quadri provenienti da una confisca di primo grado. Ora, vi immaginate se la confisca definitiva non dovesse essere confermata? Succede che dobbiamo pure ringraziare il tizio per il prestito! E v’immaginate se non fanno presto a riaprire tutta la Casa dei Bronzi? Poi, magari, se li portano via coi quadri…”. Che volete, fa caldo assai!

Puoi incontrare un giovane che non sta fermo nella sua città, che si muove e va in giro e torna e ti dice: “Mi chiedo perché. Perché nella mia città si vive solo di “ballo e bevuta” mentre negli altri posti si vive anche di passeggiate, di chiacchiere, di luoghi?”.

Poi arriva una signora appena rientrata da Lamezia (è andata a prendere i parenti che arrivavano per le ferie) e la senti confidare al vicino di casa (eh già la spiaggia è una specie di condominio, senza regolamento scritto. Magari uno di questi giorni una bozza di regolamento la tiriamo giù. Che non guasta…) le sue emozioni di fronte alla vista di un treno EuroStar. Lei, che è abituata ormai alla monocarrozza che sfreccia (eufemismo) ora verso Reggio, ora verso Catanzaro, di fronte ad un EuroStar ha avuto una sorta di Sindrome di Stendhal. E dice che presto vorrà viaggiare in treno, un TAV, Italo o Frecciarossa che sia, ma vuole conoscere altro dalla monocarrozza che ti passa davanti con sulla fiancata stampato: UN TRENO D’A…MARE.

La buongustaia in vacanza, che se non le assaggia tutte non riparte: “Ieri sera, erano le 23.30 del 12 di agosto quando si consumava un delitto contro il turismo. Andiamo con degli amici a prendere la granita, qualcuno vorrebbe il gelato. Facciamo che ordinare e chiedo una granita al pistacchio. Non c’è. Allora al cioccolato. Finita. Magari alle more. Finita pure quella. Mandorla? Niente. Erano rimasti soltanto i gusti: agrumi, mandorla tostata, fragola, caffè, melakiwi, pesca chardonnay (ma che è?). Dico alla cameriera: ma vi pare possibile, il 12 di agosto alle 23.30 finire le granite? Passiamo al gelato. Nocciola neanche a parlarne. Così come stracciatella, pistacchio, torrone, cioccolato. Allora non ho retto più: senta, non fareste prima a chiudere? Vi venisse un tocco!”.

I vacanzieri “puri” che un giorno è diverso dall’altro per luoghi e per mete. Raccontano di esser stati alle Cascate di San Nicola di Caulonia. Partiti con tanta voglia di stare immersi nella natura, ad ascoltare soltanto il rumore dell’acqua scrosciante, degli uccelli e delle cicale. Tornati senza più voglia di riandarci, causa “inquinamento acustico Cavallaresco tarantelloide imperante”  che pure le cicale sono scappate via.

Infine, dice: “si registra un aumento di costumi da bagno maschili con palese rinforzo sul davanti. La notizia dell’avvicinamento del pesce Pacu evidentemente fa paura e nessun uomo ha intenzione di perdere la testa”. Dice.

Appuntamento al prossimo UBU (Under Big Umbrella, Sotto l’Ombrellone)

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