– No vabbè, dai, siamo davvero all’assurdo! Ma hai sentito?
– No, cosa?
– Pare che il problema più grande dei calabresi siano le unghie!
– Ma che dici? Come sarebbe, le unghie?
– Si, è stata presentato un disegno di legge regionale per regolamentare l’attività degli onicotecnici.
– Onicoche????
– Onicotecnici! Quelle che tu chiami “ le signorine delle unghie”; quelle che te le curano, te le ricostruiscono e poi te le decorano pure! Non c’entra niente la french, te lo dico subito. Non partire spedita come al tuo solito! Che la french è una cosa che in tanti non hanno ben chiara. Molti pensano che sia la decorazione con disegnini o strass, mentre consiste nell’applicare dello smalto bianco lungo il bordo superiore dell’unghia per poi passare sopra uno smalto dai toni naturali.
– So cos’è la french, la faccio sempre, signorina Sotuttoio! Si, ho capito di chi parli, quelle! Si, so che ce ne sono tante in giro, ma io vado dalla mia estetista. Lei è autorizzata a trattare le unghie.
– Appunto! Appunto hanno fatto questo disegno di legge. Perché ormai le donne curano molto le proprie unghie, il mercato è in crescita (vedi che spesso fanno dei servizi nei tg nazionali proprio sulla Nails Art, l’arte delle unghie?), però esiste una giungla, perché non c’è una normativa nazionale che definisca la figura dell’onicotecnico, si confondono con gli estetisti, e invece c’è bisogno di avere tecnici qualificati e definiti. Anche perché, chiunque oggi può acquistare lime dure e morbide, dischetti di cotone, acetone, smalto base, smalto top, smalti in gel colorati, tronchesine, leva cuticole, un fornetto salda smalto, e magari omettere di acquistare uno sterilizzatore; basta avere la mano ferma ed è fatta! Ogni ora guadagnano dai 25 ai 50 euro e in una giornata, se ci sanno fare, arrivano tranquillamente a farsi 500 euro, magari senza ricevuta e a domicilio.
– Caspita! Ma lo sai che mi stai mettendo una pulce nell’orecchio?
– Ahahahah, non farmi ridere! Che cosa? Sentiamo!
– Appena torno a casa, a pranzo aprirò il discorso con i miei.
– E cosa devi dirgli di così importante, tanto da voler parlare contemporaneamente ad entrambi?
– Voglio dirgli che smetterò di fare la giovane avvocato. E’ diventato troppo complicato, c’è troppa gavetta da fare, siamo in tantissimi e ormai non si guadagna abbastanza per pagare le tasse e ricavarci un buon reddito. Meglio fare l’onicotecnico!
– Sai che non è poi un’idea malvagia la tua? Credo che farò anch’io così. La mia laurea in psicologia è chiusa nell’armadio mentre sto tentando tutti i bandi e i concorsi. Pensa, t’immagini?: una psico-onicotecnica: servizi personalizzati per i clienti: unghie che rispecchiano il carattere; ogni mese una sfumatura, simboli di conquiste, di crescita personale, particolari di rinascita. Evvai, evviva la psico-onicotecnica! Credo che i miei saranno contenti, diventerò presto indipendente!
– Uh, s’è fatto tardi. Andiamo?
– Si, andiamo, collega!
Noi, invece, ci vediamo al prossimo UBU (Under Big Umbrella, Sotto l’ombrellone).
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