Qualcuno già dice che l’estate stia finendo. Sarà pur vero, per quelli che devono tornare ai propri posti di lavoro; ma noi che siamo in attesa di nuovi ordini dall’alto, invece, di tempo ne abbiamo ancora. Ferragosto è passato, veloce come un fulmine, non senza lasciare segni…
Dialogo tra un cittadino ed un impiegato di un ufficio pubblico. Il cittadino è un insegnante precario che ha terminato il suo contratto di lavoro con la fine delle lezioni e l’impiegato lavora all’INPS, ente che dovrebbe garantirgli, per legge, la percezione di una indennità di, come si diceva una volta, disoccupazione per i mesi in cui non potrà lavorare:
“Buongiorno, vorrei sapere a che punto è la mia pratica.”
“Buongiorno. E’ pressappoco lavorata.”
“Si, ma è da due mesi che aspetto di avere ciò che per legge mi spetta”.
“Eh, lo so ma io sono solo in quest’ufficio e pressappoco non posso lavorare tutte le pratiche”.
“Ho capito, ma le sembra una cosa normale questa? I miei colleghi che risiedono in zone di diversa competenza territoriale hanno già percepito tutto quanto e con puntualità”.
“Cosa vuole che le dica? Dovrà attendere pressappoco un po’ di più. Oppure avrebbe dovuto trasferire la sua residenza da un’altra parte pressappoco qualche mese fa”. Parola d’ordine: pressappoco.
Navigare per altri mari. E’ stato scoperto un nuovo ideal-tipo tra gli utenti dei social network. Il tassonometro, colei o colui il quale opera una classificazione tra tutti i suoi utenti e li pone in diversi gironi stile dantesco, completando l’opera con l’assegnazione di pene da espiare. Su Twitter la cosa non è gestibile perché i 140 caratteri sono davvero pochi per poter esprimere appieno il proprio pensiero, ma su Facebook è facilissimo incontrarli. Si riconoscono perché stanno con gli occhi chiusi cuciti dal fil di ferro e sanno di vivere come nel XIII canto del Purgatorio.
Un mestiere in ascesa. Fare il fotografo non è mai stato semplice, anni di studi e di ricerca per cogliere il giusto attimo, la giusta luce; tutta la vita per inseguire lo scatto perfetto. Uomini e donne rare, figure quasi marziane. Ve ne siete accorti? Non è più così. Fare il fotografo, o la fotografa, oggi è semplicissimo. Non serve avere l’occhio ed essersi impossessati della parte della fisica che va sotto il nome di ottica, serve solo avere un oggetto digitale qualunque fornito di obiettivo. Una volta fatta la foto, bisogna scaricarla sul computer, ritoccarla con uno dei programmi che si trovano gratuitamente sul web, e poi pubblicarla on line. Non prima, però, di averci impresso sopra a mò di filigrana: ©Tizio Photographo.
Tichetichetichetì. Scusate ma c’ho fiuto. Oh già! Si, si, era il mese di aprile quando avevo postato il video di Tiche, “Blurred Lines” richiamando l’attenzione su quel “eh eh eh”. Ed ora è la canzone dell’estate, in vetta a tutte le classifiche internazionali. Scusate. Ma il povero Tiche è sotto i riflettori perché accusato di misoginia per via del video originale in cui uomini in smoking ballano con donne a seno nudo. Dopo essere stato attaccato da tutti i femministi (uomini e donne) ha prontamente eliminato quel video, lasciando la versione più light. Ma la musica va ascoltata, mica guardata! E non finisce qui, la famiglia di Marvin Gay lo ha accusato di plagio per aver copiato dalla canzone del loro familiare “Got to give it up”. E qui è cominciato un ping pong di denunce reciproche. Ascoltate (guardate) voi stessi e giudicate.
La notte è fatta per ballare e non per dormire. E’ questo il nuovo proverbio appena uscito dal conio lessicale.
E l’appuntamento va al prossimo UBU (Under Big Umbrella, Sotto l’Ombrellone).
Share©lenotedimararechichi riproduzione vietata senza citarne la fonte
Follow me: